Le varici sono dilatazioni innaturali e permanenti delle vene del sistema venoso superficiale. La vena appare di colore bluastro, il decorso della stessa diventa tortuoso e diventa visibile attraverso la pelle delle gambe.
– Dolenzia
– Pesantezza
– Stanchezza
– Edema (caviglie gonfie)
– Discromie Cutanee (alterazioni del colorito della pelle)
– Flebite Superficiale (arrossamento lungo il decorso della vena che diventa dura e molto dolente)
– Ulcere
Fattori di rischio quali gravidanza (soprattutto se multiple), familiarità (se un familiare è affetto da vene varicose è più facile esser soggetti a questo tipo di patologia), obesità, il fumo e tutte le attività durante le quali si è costretti ad una postura eretta o seduta aumentano il rischio di sviluppare le varici.
La diagnosi viene posta con l’esame clinico e confermata da un esame eco color doppler venoso degli arti inferiori.
Elevazione delle gambe durante le ore notturne, elastocompressione (calze e gambaletti elastici), ginnastica, uso di calzature comode, utilizzo di farmaci e pomate.
1) Scleroterapia: viene iniettata una sostanza chimica nelle vene creando una reazione infiammatoria che la chiude. Viene indicata in caso di capillari, vene varicose ed è un trattamento essenzialmente cosmetico.
Scleroterapia con Transilluminazione è una nuova tecnica che evidenzia i vasi che alimentano il gruppo vascolare teleangectasico che vengono obliterate.
2) Ablazione Endovascolare: nell’ ablazione endovascolare (laser o ablazione con radio-frequenza), la punta di un catetere dotata di elettrodi è inserita all’interno della vena preposta per via percutanea in anestesia locale per tumescenza. Questi elettrodi toccano l’interno della parete della vena, e inviano impulsi di energia laser o tramite radiofrequenze. L’energia distrugge la parete venosa, determinandone la chiusura, viene infilato un monocollant 35mmHg dedicato per 5gg e successivamente rimosso con controllo EcoColor-Doppler venoso ripetuto a 3 e 12 mesi dalla procedura effettuata.
3) Safenectomia: è il trattamento chirurgico convenzionale e prevede un ricovero di poche ore in una struttura ospedaliera, in sale operatorie attrezzate ed in anestesia di tipo spinale. Attraverso una piccola incisione nella piega dell’inguine ed una sul malleolo interno (a livello della caviglia) si isola la vena safena e viene fatto passare, all’interno della vena stessa, un filo plastificato (stripper). Il filo viene quindi agganciato alla parte superiore della vena e viene tirato in basso, rimuovendo la safena per invaginazione. Vengono poi praticate delle microincisioni nelle sedi in cui sia necessario rimuovere delle collaterali venose che sono rimaste in sede dopo la rimozione della vena stessa attraverso degli uncini di Muller. Le incisioni inguinale e malleolare vengono quindi chiuse con punti intradermici e viene infilato un monocollant 35mmHg dedicato per 7gg e successivamente rimosso con controllo EcoColor-Doppler venoso ripetuto a 3 e 12 mesi dalla procedura.
4) Flebectomia: in alcuni casi si effettuano delle micro incisioni con l’ausilio di particolari ferri chirurgici chiamati uncini di Muller molto sottili e delicati che permettono l’asportazione di piccole vene.
5) VenaSeal:
Chiusura Vena Non Termica
Il sistema VenaSeal ™ fornisce una piccola quantità di un adesivo medico appositamente formulato per sigillare – o chiudere – la vena malata, reindirizzando il sangue alle vene sane vicine, che fornisce sollievo dai sintomi.
Un’Esperienza più Confortevole
Procedura ambulatoriale semplice, nessuna anestesia tumescente, meno dolori e lividi e tempi di recupero più rapidi rispetto all’ablazione termica.
Le calze compressive non sono necessarie dopo la procedura.
6) Scleroterapia con schiuma: Un’ulteriore alternativa per fermare il reflusso nelle vene varicose colpite è la scleroterapia con schiuma. La scleroterapia con schiuma è un ulteriore sviluppo della scleroterapia classica. Il processo è spesso raccomandato per il trattamento delle vene varicose ricorrenti dopo l’intervento chirurgico.
Sotto guida ecografica, un liquido (ad es. Polidocanol, Aethoxysklerol) viene iniettato nella vena interessata. Pertanto, verrà fornita l’iniezione della schiuma con assoluta precisione e sicurezza. Spesso questo liquido viene schiumato con l’aria. La schiuma porta all’irritazione della parete vascolare che, di conseguenza, chiude la vena. La schiuma viene a contatto con la parete della vena per un periodo di tempo maggiore. Questa terapia può essere applicata a tutte le vene superficiali.
Lo svantaggio è che le vene trattate possono apparire discromiche per un periodo limitato, e cioè di colorazione più scura.
Le trombosi delle vene sono causate dalla coagulazione del sangue che scorre al loro interno. Questo causa problemi di circolazione venosa, con gonfiore e dolore, ma soprattutto puo’ determinare una grave complicanza: l’Embolia Polmonare.
L’embolia polmonare è determinata dal distacco di frammenti di trombo, e cioè di sangue coagulato dalla vena occlusa, che vanno a posizionarsi nei polmoni.
Per questo motivo, quando vi sono delle trombosi venose importanti del sistema venoso profondo, è necessario instaurare una terapia medica che eviti il distacco di coaguli, e quindi la conseguente embolia polmonare.
Questa terapia, chiamata Anticoagulante, è più efficace di qualsiasi intervento chirurgico.
L’esame clinico deve essere sempre confermato da indagini quali l’EcoColor Doppler venoso degli arti inferiori e un prelievo ematico per il dosaggio del D-dimero. In casi selezionati si può utilizzare l’Angio TC ilio-cavale e delle arterie polmonari se si sospetta una embolia polmonare.
Vengono usati tipicamente dei farmaci anticoagulanti o fibrinolitici in grado di dissolvere i coaguli.
Raramente Trombectomia con la quale viene rimosso, per mezzo di un sottile catetere (tubicino flessibile e sottile) inserito nella vena, il coagulo che la ostruisce.